PEGASUS SEIYA KIDO

1
Età: 13
Altezza: 165 cm
Peso: 53 kg
Nato:  1 Dicembre
Gruppo Sanguigno: B
Nato in: Giappone
Allenato in: Santuario in Grecia

COLPI:
  • Pegasus Ryuseiken = Stelle cadenti di Pegasus
  • Pegasus Suiseiken = Cometa di Pegasus
  • Pegasus Rolling Crash
2 I colori originali

Occhi: Castani
Capelli: Castano-rossicci, ma molto più scuri di quelli di Shun

 

Parlare di Seiya non è certo l’impresa più facile, trattandosi del protagonista, di colui che, dall’inizio alla fine, tiene in mano le redini della storia, introducendoci nell’avventura più bella che si potesse concepire e accompagnandoci fino alla fine, quel finale misterioso e controverso: il nostro eroe è morto, oppure no? Con il passare degli anni si è sempre più valorizzata l’ipotesi che il cuore di Seiya non abbia smesso di battere in quelle ultime pagine del manga, ma noi lo abbiamo sempre saputo;P

Non è facile, è vero, ma per tanti versi, al tempo stesso, pur suonando come contraddizione, descrivere le sue caratteristiche non è neanche tanto difficile, perché il nostro puledrino è un animo tanto solare, limpido e semplice che basta guardarlo negli occhi per comprenderlo; non intendiamo dire con questo che sia superficiale, anzi, la sua profondità non si discute ed è a quella che i suoi compagni si aggrappano, a quella solarità che è la sua forza, alla sua capacità di essere energico, deciso ma al tempo stesso umile quando occorre ed estremamente dolce sotto quella sua maschera da monello^^

Seiya è, per tanti versi, il bimbo dei bronze saints, colui che mantiene intatta, dentro di sé, la pura anima di un fanciullo e forse è proprio questo che quella stessa anima gli dà la capacità di reagire, di lottare sempre e comunque, di non sfoderare mai il cinismo tipico di chi ritiene, anche laddove tutto sembra perduto, che è inutile continuare a lottare; questa fanciullezza incorrotta e completa, lo porta ad essere l’anima di quell’unità compatta costituita da cinque individui, la luce guida alla quale tutti si appigliano e si affidano, nonostante sia il più piccolo e il più bambino a tutti gli effetti e forse proprio per questo. Non è diventato il leader del gruppo imponendosi con la forza e nessuno di loro lo ha mai definito tale, lui stesso non si definisce così, eppure è evidente che questo è il suo ruolo, acquisito con naturalezza e, con ogni probabilità, inconsapevolmente.

Nonostante questa meravigliosa semplicità, questo innocente candore armonicamente miscelato con l’impulsiva impetuosità del valoroso guerriero che spesso manca di raziocinio perché segue solo l’istinto, Seiya è fondamentalmente un incompreso… non nella storia, intendiamoci, nella storia dei Saints tutti o quasi finiscono per riconoscere quanto egli sia una luce preziosa non solo per i saints di Athena ma per l’universo stesso… Seiya è incompreso dai fans della serie e la colpa principale di questo è da imputarsi alla versione italiana che ha stravolto completamente la sua personalità, trasformandolo da ragazzino monello e dolce, innocente ed impulsivo, valoroso e profondamente rispettoso dei compagni e di chiunque incroci il suo cammino, in un bulletto da strapazzo, che si atteggia a capo indiscusso, molto più grande della sua età, borioso e che si diverte a recitare Dante, Foscolo e Leopardi, come se un ragazzino giapponese di tredici anni che conosce di sicuro esclusivamente la propria lingua e il greco antico obbligatorio per i santi di Athena, avesse avuto il tempo di imparare a memoria, letti chissà dove, i testi della letteratura italiana… sicuramente Seiya non ha avuto molto tempo per dedicarsi anche solo ai poeti della sua terra natia, figuriamoci ai nostri sommi maestri letterari. Non è tra l’altro il tipo, quando lo si conosce tramite il manga e la versione originale dell’anime, che riusciremmo ad immaginare immerso in colti libri di poesia, anche se ha una profondità tutta sua che i ragazzini di oggi si sognerebbero, una profondità che lo porta a disprezzare il superficiale atteggiamento dei suoi coetanei, travolti dalla massa, condizionati dalle mode, dai flirt adolescenziali e dalle aride apparenze, vuoti a livello spirituale. I saints, invece, hanno compreso a fondo il senso stesso dell’esistenza, ciò per cui realmente vale la pena vivere, a contatto con il cosmo, con il tutto, perché solo così è possibile imparare il rispetto di ciò che ci circonda, a mettere in armonia ciò che è dentro di noi, con ciò che esiste all’esterno, perché tutti noi siamo frutto dell’esplosione primordiale, in ogni creatura vivente arde una parte di quell’originaria esplosione e dentro di noi c’è un vero e proprio cosmo in miniatura, un microcosmo, che ci permette, se lo vogliamo e lo sappiamo ascoltare, di superare i nostri confini corporei. E’ questo, in fondo, il significato delle parole che Seiya rivolge a Miho, quando lei, disperata per i rischi che l’amico è costretto ad affrontare, esprime i propri dubbi, sostenendo che Seiya e i suoi compagni meriterebbero di vivere come tutti i ragazzini della loro età; Seiya non è affatto d’accordo e così le risponde:


“Miho… pensi che il loro modo di godere la gioventù sia giusto? Io non sono d’accordo… camminano per strada con pettinature e vestiti alla moda e vanno a ballare in discoteca… Vanno sia al mare che in montagna in coppia e viaggiano su macchine di lusso… Cercano di pensare alle cose con leggerezza e sono allegri quando scherzano su tutto… Per loro essere seri è una cosa fuori moda… Mi chiedo se questo significa che si divertono nella loro gioventù… solo seguendo la moda stanno sprecando il loro tempo senza ottenere niente di concreto, non trovi? Noi siamo diversi da loro! Sentiamo di essere parte di questo universo, perché il cosmo all’interno del nostro corpo brucia continuamente… La nostra vita è più ricca di quella di coloro che vivono seguendo le mode create da qualcun altro… La signorina Saori ha detto che la vita vissuta dagli uomini dipende dal destino che viene loro assegnato dalla propria stella… Alcuni sono nati sotto una stella fortunata, altri sotto una sfortunata… esistono tanti tipi di uomini… Però io vivrò sempre con solennità qualsiasi destino! Quelle che ho non sono semplici cicatrici, ma le ferite con cui sono diventato più forte!” (Saint Seiya, vol. 8, Star Comics).


Abbiamo riportato il discorso per intero, in quanto ci sembra uno di quei momenti che meglio caratterizzano la figura di Seiya, di un ragazzo che ha trovato la propria strada, dopo anni di sacrifici e anche di errori, perché Seiya, come tutti gli uomini, non è perfetto; tredici anni della sua esistenza sono occorsi perché acquisisse una comprensione così profonda del mondo e della Giustizia ma ci ha messo veramente poco se pensiamo che la maggior parte degli esseri umani non la acquisisce neanche in punto di morte, anche se divorati dalla vecchiaia. A tredici anni, i ragazzi sono ancora bambini ma sembrano forse le parole di un bambino queste? Sono le parole di chi ha sofferto infinitamente, di chi ha sbagliato, perché da bambino Seiya, per quanto tenero fosse, era monello fino all’eccesso, ribelle e aveva in sé quella crudeltà, seppur innocente, che caratterizza molti bambini: come dimenticare il suo sguardo colmo d’angoscia, quando Rune fa affiorare, alla sua memoria, le malefatte compiute nell’infanzia, allorché si divertiva a torturare gli insetti, a pescare, a maltrattare le bambine e a far piangere i compagni, a distruggere fiori e tutto ciò che gli capitava sottomano? Come dimenticare, tra questi ricordi, il suo visetto di bimbo in lacrime mentre tiene tra le mani un uccello erroneamente colpito da un sasso che lui stesso aveva lanciato? Episodi che dimostra di avere rimosso, perché il tredicenne Seiya ha dimenticato tali forme di crudeltà, avendo conquistato, ormai, un livello di consapevolezza decisamente più elevato, all’insegna della sensibilità e del rispetto del prossimo e della vita in tutte le sue forme, valori necessari per chi, come lui, ha scelto di accettare il proprio destino di fedele seguace di Athena… e la pace e l’armonia sulla Terra sono, per Athena, l’ideale massimo cui aspirare… per questo i suoi guerrieri non possono che fare proprio tale ideale e per questo, Seiya rappresenta il santo di Athena per eccellenza, come lo è Aiolos e, come, a nostro parere, lo è anche Shun, seppur in modo leggermente diverso, perché Seiya e Aiolos mettono la difesa della Dea al di sopra di tutto, sono rappresentanti dell’onore guerriero e del senso del dovere mentre, per quanto riguarda il santo di Andromeda, egli non ha dovuto evolvere ed acquisire consapevolezza per incarnare tali ideali, avendoli in sé insiti fin dalla nascita.

Ma di Shun parleremo in altra sede (scusate, io, Heather, mi sono lasciata trascinare, lo so che lo infilerei ovunque;PP).

Tornando a Seiya-kun, analizzando questi aspetti è ancor più evidente come spesso, qui in Italia, sia stato frainteso, fino al punto di vedere in lui il classico tipo di ragazzotto che lui osteggia nel discorso fatto a Miho… forse il pubblico italiano pecca a volte di lettura superficiale delle cose? In quanti si sono in realtà soffermati su ogni singolo punto del manga e hanno focalizzato la propria attenzione su quegli elementi essenziali ed utili per cogliere a fondo le caratteristiche di ciascun personaggio? Molto pochi, ne siamo convinti e speriamo di non offendere nessuno facendolo notare… secondo noi, se facessimo un sondaggio, una percentuale molto bassa mostrerebbe di ricordare simili particolari. Ribadiamo ancora una volta che l’edizione italiana ha distolto molto dall’autentica essenza delle cose ed è per questo che i fans italiani partono prevenuti fin dall’inizio nei confronti di Seiya; se ci rivolgiamo ad altri fandom, in particolar modo a quello nipponico, notiamo come le cose siano molto diverse; basta dare uno sguardo alle fanart e alle doujinshi giapponesi per renderci conto di come loro, avendo avuto la possibilità di gustare la versione originale fin dall’inizio, abbiano colto in pieno ciò che il santo di Pegasus vuole trasmettere: per questa categoria di fans, Seiya è pucci quanto Shun e a volte anche di più^^.

Un altro errore (errore secondo noi) è imputabile ai fans occidentali, che spesso e volentieri vorrebbero vedere Seiya come il marpione di turno circondato da donne, fino a descriverlo addirittura come uno sciupafemmine che con le donne ci sa fare; ma non fateci ridere, anche in questo Seiya è chiaramente un bimbo ingenuo e caso mai sono le donne a cadere ai suoi piedi mentre lui non pensa affatto a loro in questi termini, è evidente in più punti^^ In realtà, a cadere realmente ai suoi piedi è solo Shaina, mentre Miho, per quanto evidentemente presa da una sorta di cottarella adolescenziale nei suoi confronti, lo vede più che altro come un carissimo amico e la nostra Dea (o meglio, in questo caso dobbiamo parlare unicamente di Saori), solo in un’occasione è stata vinta da una sorta di debolezza, dopo che Seiya l’ha salvata e insieme sono caduti in fondo al burrone. Per fortuna, la natura divina di Athena ha prevalso ben presto ed è presto chiaro come tra loro intercorra una pura relazione di Dea e guerriero che della difesa della Dea ha fatto la propria ragione di vita e questo perché ha scelto di stare dalla parte di Giustizia.

A queste nostre osservazioni, gli estimatori della fantomatica coppia Seiya-Saori, potrebbero ribattere che dal terzo oav e dal quinto, si evince tutt’altro ma noi rispondiamo, come abbiamo già detto in altra sede, che dal nostro punto di vista gli oav non fanno testo e il quinto meno ancora degli altri (probabilmente scriveremo, prima o poi, degli articoli che serviranno a specificare meglio le nostre convinzioni). Ci teniamo, altresì, ad evidenziare la fondamentale importanza che riveste il mito in Saint Seiya e, secondo il mito, Athena è una delle dee vergini per eccellenza e tale dovrà rimanere; non può permettersi un rapporto con i suoi saints che vada al di là della collaborazione tra divinità e santo seguace, in un alone di spiritualità che non potrà mai sfociare in niente di materiale.

Un’altra scuola di pensiero preferisce, a questa coppia, la coppia Seiya-Shaina ma anche in questo caso abbiamo le prove necessarie a smentire le teorie secondo le quali, da alcune parole rivolte da Seiya a Shaina, sarebbe palesemente dimostrato che lui la ama: bene… se vogliamo basarci su tali parole ci teniamo a far notare che ne rivolge di molte più profonde e sentimentali ai suoi compagni e in particolar modo a Shiryu, con il quale ha, chiaramente, un legame particolare (dal nostro punto di vista anche la piccola Shunrey dovrebbe mettersi il cuore in pace ma non è il caso di dilungarci troppo sulla faccenda; magari anche in questo caso, ne parleremo in un articolo;PP).

Che altro si può dire di Seiya? In realtà l’argomento sarebbe infinito ma riteniamo di avere riportato l’essenziale; solo un’ulteriore, piccola nota… a Seiya sono spesso riservate le piccole uscite comiche del manga e dell’anime… per fortuna Saint Seiya non è definibile come un manga comico e non è costellato di tutti quei siparietti, tipici di molti manga, che interrompono lo scorrere di un racconto magari angst e drammatico, spezzando la tensione… un particolare che difficilmente riusciamo a sopportare… in Saint Seiya, le poche uscite divertenti sono inserite in modo da non stonare e da non risuonare come una voce che vuole suggerirci: “stai leggendo solo un manga, non prenderla troppo sul serio”. Le battute e le scene comiche sono perfettamente incastrate nel contesto e al massimo servono a specificare che i protagonisti sono dei ragazzi i quali, a volte, scherzano e fanno i monelli… in questo senso Seiya è, senza dubbio, oltre che l’anima del gruppo come abbiamo detto in precedenza, anche la macchietta; basti un esempio: prendete in mano il volumetto 23 e andatevi a vedere le prime pagine dell’incontro con Rune^^

E con questo è tutto^^

 

“Non c’è niente di glorioso nel non essere mai stati feriti! Al contrario, le ferite sono la prova del coraggio di un uomo; sono una sorta di medaglie per lui! Tu ignori che cos’è il dolore! Non ti lascerò mai la vittoria!” (Saint Seiya, vol. 5)

 

Abbiamo voluto concludere con questa celebre frase che Seiya rivolge a Misty^^. Scegliere, nel corso di tutta la storia, frasi che caratterizzano Seiya, richiederebbe ore ed ore, dato che di tale storia lui è il protagonista^^ Per cui, ci limitiamo a questa, sperando, con queste poche righe, di avervi fatto comprendere un po’ meglio il nostro puledrino^^

 

(Il mio piccolo *^* ndCharlie)


Bronze saints